BREVE INTRODUZIONE ALL'APPROCCIO COGNITIVO COMPORTAMENTALE
Inizi del 1900 - L’individuazione delle leggi che regolano il comportamento
L’analisi del comportamento nei suoi rapporti con gli stimoli ambientali nasce agli inizi
del 1900.
Nel 1903 Ivan Pavlov, fisiologo russo, premio Nobel per la medicina nel 1904, presenta
i suoi dati sui riflessi condizionati.
Dimostra che si possono indurre modificazioni fisiologiche e comportamentali con
l’associazione di stimoli ambientali.
Il suo esperimento più noto riguarda la salivazione che viene indotta nei cani dal suono
di un campanello dopo che l’arrivo del cibo è stato più volte associato con il suono dello
stesso.
Analogamente a quanto avviene per i cani nell’esperimento di Pavlov, anche nell’uomo si
possono indurre modificazioni del comportamento per una associazione di stimoli che
prescinde dal ragionamento e dalla comprensione del linguaggio verbale.
Anni '50 I lavori di Burrhus Frederic Skinner
Negli anni intorno alla metà del ventesimo secolo lo psicologo statunitense B.F.
Skinner presenta la sua teoria sull’importanza chiave del rinforzo (soddisfazione,
ricompensa immediata) nel determinare il comportamento, l’apprendimento e, in ultima
analisi, lo sviluppo psicologico.
1958: Prime applicazioni terapeutiche
Il primo campo di applicazione terapeutica della psicologia comportamentale è stato
quello delle fobie ad opera di Josef Wolpe, psichiatra sud africano, poi emigrato negli
Stati Uniti (Psychotherapy by reciprocal inhibition. Standford, CA: Standford
University Press, 1958).
3
Anni intorno al 1960: gli studi di Ivar Lovaas
Ivar Lovaas ( psicologo dell’Università di Los Angeles) ed altri iniziano ad applicare i
principi e le metodologie della psicologia comportamentale all’autismo.
Lovaas pubblicherà per esteso la metodologia d’insegnamento ai bambini con autismo
da lui maturata in vent’anni di esperienza nel libro “Teaching Developmentally Disabled
Childen. The Me book”, 1981, PRO-ED, tradotto in italiano nel 1990 da Omega
Edizioni col titolo “L’autismo”
1968: nasce il termine ABA (Applied Behavior Analysis)
Baer, Wolf e Risley, dell’Università del Kansas, coniano il termine “Applied Behavior
Analysis” (Analisi Applicata del Comportamento) per indicare interventi della
psicologia comportamentale ( Some current dimensions of Applied Behavior Analysis,
Journal of Applied Behavior Analysis, 1968, 1).
Baer, Wolf, & Risley , ricercatori all’Università del Kansas, hanno applicato i principi
di Skinner a comportamenti umani socialmente significativi, in particolare alle
disabilità dello sviluppo, al ritardo mentale e ai comportamenti aberranti associati
all’autismo.
--> ABA è un metodo educativo, altamente individualizzato, che cerca di:
- interpretare il comportamento del soggetto
- modificare tale comportamento
- sfruttando la formazione di riflessi condizionati
- inserendo stimoli artificiali là dove il soggetto non risponde a stimoli
naturali
- stimolare l’acquisizione di competenze utili
E’ suggerito in modo particolare per bambini molto piccoli, per soggetti a limitato
funzionamento psichico e per comportamenti compulsivi che il soggetto non riesce a
dominare con la volontà.
TRATTO DA : autismo33.it
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