lunedì 28 dicembre 2015

Tecnica Dell'Aiuto e Attenuazione Dell'Aiuto

Cos'é?

Come precedentemente presentato per facilitare l'emissione di una determinata risposta si può ricorrere all'introduzione di stimoli aggiuntivi, i quali, per le loro caratteristiche, rendono più probabile il verificarsi della performance desiderata. 
La tecnica dell'aiuto, da un punto di vista teorico, consiste nel fornire all'individuo uno o più stimoli discriminati sotto forma di aiuti (prompt) che generalmente sono:
  • Sintetici
  • Percettivamente evidenti (introducono cioè un elemento realmente nuovo nella situazione)
  •  Proposti al momento esatto in cui dovrebbe verificarsi la prestazione.
 Esistono vari tipi di prompt in grado di aiutare un soggetto ad avviare una risposta (Kazdin, 1975, Foxx, 1982); questi possono essere rappresentati da: 


- Suggerimenti verbali (aiuti molto naturali che vengono sempre utilizzati dall'educatore allo scopo di facilitare la comprensione del compito)
- Indicazioni gestuali ( particolari gesti che l'educatore utilizza per stimolare l'emissione di comportamenti ricercati o la riduzione di altri ritenuti inadeguati)
 - Guida fisica ( presuppone un contatto materiale (fisico), tramite il quale l'educatore guida il soggetto nell'effettuazione delle prestazioni programmate.)

Il pericolo più concreto è rappresentato dalla dipendenza dall'aiuto, cioè dalla possibilità che l'allievo subordini l'effettuazione di una determinata prestazione solo alla presenza di prompt. 

Questi difatti sono indispensabili nella prima fase dell'apprendimento, ma poi vanno necessariamente ridotti o eliminati allo scopo di favorire l'inserimento definitivo dell'abilità nel repertorio comportamentale dell'individuo. In altre parole, una volta consolidato il comportamento è necessario che questo dipenda esclusivamente dagli stimoli naturali, cioè da quegli stimoli che sono parte dell'ambiente e non risultano artificialmente introdotti dall'educatore. Per ottenere un simile controllo naturale è necessario attenuare progressivamente gli aiuti forniti attraverso una strategia denominata fading. 

 Il fading, chiaramente, presenta delle caratteristiche differenti in relazione alla tipologia di prompt a cui si riferisce. 
  • La riduzione dell'aiuto verbale può consistere nel diminuire il numero di parole che compongono l'ordine e nell'abbassare il tono della voce con cui è pronunciato.
  • L'aiuto gestuale si attenua diminuendo l'ampiezza del gesto o sostituendolo con un altro meno appariscente (ad esempio: invece di indicare con l'indice lo si può fare con lo sguardo).
  • Nei confronti di prompt fisici possono essere usate le seguenti quattro strategie (Meazzini e Fagetti, 1985, Cottini, 1993):
 - ridurre gradualmente l'area del corpo toccata (ad esempio: se all'inizio l'allievo veniva toccato con tutta la mano, in un secondo momento lo si tocca solo con alcune dita, poi con un solo dito ed infine con la punta del dito); 

- ridurre gradualmente la pressione esercitata sulla parte del corpo dell'allievo implicata nella prima fase del prompt; 
- spostare gradualmente la presa dalla zona iniziale del corpo dell'allievo a zone via via più distanti; 
- usare all'inizio del trattamento tutte e tre le diverse categorie di prompt ed eliminare per primi i prompt fisici, in quanto quelli verbali e gestuali risultano più facilmente riducibili. 

Le tecniche del prompting e fading rappresentano due momenti di un'unica metodologia didattica e quindi vanno sempre programmate ed usate insieme. Il loro utilizzo richiede una buona dose di competenza che consenta di individuare gli aiuti più efficaci e di comprendere quando un certo aiuto ha esaurito la propria funzione stabilizzando adeguatamente un comportamento e bisogna cominciare ad attenuarlo. 

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