lunedì 11 gennaio 2016

IL PECS
(Articolo tratto dal sito http://angelaottaviani.nigelbrooks.com/ )
Il PECS (Picture Exchange Communication System) non è molto diffuso in Italia, nonostante abbia dato buone prove per favorire la comunicazione di soggetti con gravi difficoltà nella comunicazione e nel linguaggio. Nella Conferenza Internazionale sull'Autismo di Glasgow del 2000 si affermava che il PECS è un sistema particolarmente efficace per sviluppare la comunicazione in bambini con autismo. Il sistema è stato utilizzato con una certa efficacia anche in soggetti adolescenti e adulti.
Si tratta di un approccio che ha aspetti in comune col TEACCH: l'uso di schemi giornalieri e supporti visivi per l'autonomia e l'uso di supporti visivi per la comunicazione, ma sviluppa quest'ultimo aspetto in maniera molto più specifica e puntuale.
Il sistema punta allo sviluppo della comunicazione funzionale e della comunicazione come scambio sociale. In questo quadro, la comunicazione deve essere significativa e motivante per quel bambino. L'iniziativa del bambino viene attivamente incoraggiata, con un imperativo per l'adulto: "parla di meno e aspetta di più". Lo scambio è pittorico e viene verbalizzato; l'uso di prompt fisici e visivi è privilegiato a quello dei prompt verbali, perchè guida fisica e suggerimento visivo possono essere estinti più facilmente (fading out) dei prompt verbali.

Il sistema prevede 6 fasi che vanno dal semplice scambio con l'altro (il partner nella comunicazione), alla capacità di discriminazione fra immagini, all'apprendimento di nomi, attributi, verbi e alla capacità di strutturare semplici frasi (per chiedere, commentare, etc.).

L'approccio ha inoltre aspetti in comune con gli approcci comportamentali. Bambini dotati di linguaggio verbale sviluppano anche la comunicazione verbale; tuttavia i "formatori pecs" suggeriscono di abbandonare il sistema pittorico solo quando la produzione verbale è equivalente al linguaggio per pittogrammi. Ci sono bambini che a livello verbale usano la parola-frase mentre con i pittogrammi riescono a costruire semplici frasi.

Il PECS comincia in un ambiente 'protetto' e strutturato ma ben presto viene esteso ad altri contesti per promuovere la generalizzazione delle abilità apprese. L'atto comunicativo si compie dapprima con un partner nella comunicazione e in situazione 'protetta', al tavolo, ma viene ben presto generalizzato ad altri contesti nella giornata. Vale a dire che gli interlocutori nella comunicazione cambiano e cambiano gli spazi fisici nei quali avviene lo scambio comunicativo (la merenda, il pranzo, il gioco), per promuovere la generalizzazione di questo metodo di comunicazione. Il seminario illustra come le varie fasi del PECS si sviluppano e la procedura 'a piccoli passi' che viene adottata per insegnare le abilità comunicative. È riportata l'esperienza col PECS di due gruppi di bambini con dati del 2003, aggiornati su un gruppo al Follow up nel Gennaio 2004.




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