Tecniche di rinforzamento
Le tecniche di rinforzamento sono peculiari dell'approccio comportamentale. Skinner (1953) definisce il rinforzo in maniera strettamente pragmatica, come un evento che, fatto seguire all'emissione di un comportamento, ne rende più probabile la comparsa in futuro.
Esistono vari tipi di rinforzatori, i più significativi dei quali sono i seguenti:
- rinforzatori materiali
- rinforzatori sociali
- rinforzatori sensoriali
- rinforzatori simbolici
- rinforzatori informazionali
Programmi di rinforzamento: Il più semplice programma di rinforzamento è quello di tipo continuo, in cui viene elargito lo stimolo rinforzante ad ogni emissione del comportamento. Quando invece si prevede l'elargizione del rinforzo soltanto in determinate occasioni, ma non in tutte, siamo di fronte ad un programma di rinforzamento intermittente.
Il programma di rinforzamento intermittente appare maggiormente vantaggioso in confronto a quello continuo, in quanto, pur producendo un apprendimento più lento, risulta molto più resistente all'estinzione.
L'educatore che vuole consolidare delle abilità di allievi autistici o con disabilità intellettiva attraverso l'impiego di agenti di rinforzo deve orientare il proprio intervento al rispetto di quattro principi fondamentali:
- Rinforzare immediatamente dopo l'emissione di un comportamento.
- Provvedere alla progressiva sostituzione dei rinforzatori materiali con rinforzatori maggiormente naturali.
- Favorire il passaggio da schemi di rinforzo costante a schemi di rinforzo intermittente.
Per far sì che l'intervento basato sul rinforzo porti ai risultati programmati, due elementi vanno assolutamente assicurati: l'immediatezza e la certezza del rinforzo.
L'emissione di risposte comportamentali soddisfacenti non può essere sostenuta per molto tempo da stimoli rinforzanti di tipo materiale, in quanto questa procedura risulterebbe poco naturale e produrrebbe rapidamente un effetto di saziazione. E' auspicabile, quindi, il passaggio graduale a rinforzatori più naturali, soprattutto di tipo sociale (la lode, l'approvazione, ecc.).
Sono queste, infatti, che dovrebbero successivamente influenzare i comportamenti del soggetto, consolidando quelli maggiormente adattivi (Meazzini e Fagetti, 1985).
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